Un calice di Rebo lo puoi riconoscere dal colore rosso rubino intenso, dai sentori di frutta rossa e di note speziate, dal gusto vellutato e corposo: il Benaco Bresciano Rebo IGP, o più semplicemente Rebo, è un vitigno straordinario per la sua storia e la sua produttività.
Ripercorrere le sue origini significa fare un salto indietro nel tempo, fino agli anni ’50 del Novecento, quando l’agronomo Rebo Rigotti conduceva le sue sperimentazioni nell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, in Trentino, per trovare un sostituto al Merlot da utilizzare nelle aree meno adatte all’allevamento.
Il vitigno Rebo – catalogato come Incrocio Rigotti 107-3 prende il nome dal suo ideatore e nasce dall’incrocio tra il Teroldego, un vitigno autoctono arrivato in Trentino verso la fine dell’Ottocento, e il Merlot.
Il vitigno Rebo nasce e si sviluppa in Trentino, in particolare nella Valle dei Laghi, dove è riconosciuto dalla Denominazione Trentino DOC.
Cantine Franzosi è tra le poche aziende sul Lago di Garda che alleva il Benaco Bresciano Rebo IGP: le nostre uve provengono dalla sponda bresciana del lago e grazie ad un minuzioso lavoro di cernita, di raccolta manuale e di vinificazione, produciamo questo vino di ottima struttura.
Di recente, la produzione è stata estesa ad altri 5 ettari, una scelta di cui siamo orgogliosi perché dal vino Rebo nascono emozioni uniche.
È un vino strutturato ed elegante che mette insieme la gentilezza dei profumi del Teroldego e il corpo sostenuto del Merlot.
Fin da subito, Rebo esprime le sue caratteristiche organolettiche e sopporta un moderato invecchiamento in bottiglia, infatti, se tenuto in una buona cantina, questo vino può invecchiare per diversi anni.
Consigliamo di gustarlo in abbinamento con carni grigliate, entrecôte, agnello e con i formaggi a stagionatura media.
In modo particolare, Rebo trova il suo accordo perfetto con lo spiedo bresciano accompagnato con la polenta taragna.
Lo spiedo bresciano è il piatto che più rappresenta la tradizione gastronomica del nostro territorio.
Gli ingredienti variano in base alla zona e alla tradizione di famiglia, ma le caratteristiche principali sono ben definite: il piatto è costituito da pezzi di carne di vario tipo come il maiale, il pollo, il coniglio e, una volta, si mettevano anche pezzi di piccola cacciagione.
Le carni, alternate da pezzi di patate o foglie di salvia, s’infilzano su lunghi spiedi, localmente chiamati ranfie, sopra i quali durante la cottura si versa abbondante burro fuso e si cuoce il tutto a fuoco molto lento in appositi forni rotanti, per diverse ore.
È un piatto che da solo conquista il palato di chi ama i sapori decisi e accompagnato dal Rebo, è ancora più buono.
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